venerdì 17 giugno 2016

Don Ciotti esalta l'impegno di Libera a Cascina Saetta: "Il cibo sia per tutti"

BOSCO MARENGO (AL) - Cascina Saetta un esempio concreto di come applicare l'enciclica Laudato sì di Papa Francesco. Lo ha sostenuto ieri il presidente di Libera Don Luigi Ciotti, presente in provincia per visitare il primo bene del territorio confiscato alle mafie, in frazione Donna di Bosco Marengo. Qui l'associazione Parcival gestisce un impianto di acquaponica, un sistema che sostiene su due livelli distinti le coltivazioni di ortaggi come prezzemolo, basilico, pomodori e peperoni insieme a un acquario con gamberoni e pesci rossi. Sono proprio le deiezioni dei pesci a concimare le piante, consumando poca energia e acqua, da cambiare solo ogni sei mesi. "Nell'enciclica del Papa si sostiene la capacità di trovare strumenti nuovi per dare cibo a tutti" ha detto Don Ciotti "ricordo che l'80% dei semi nel mondo è in mano a cinque multinazionale e che negli ultimi anni il 60% degli ecosistemi è saltato. 500 milioni di piccoli agricoltori sono stati spazzati via" ha detto don Ciotti. Dal 2010 Cascina Saetta è diventata un baluardo della legalità ed è stata simbolicamente liberata ieri con l'alzabandiera dopo il discorso di Roberto Saetta, il figlio del giudice Antonino Saetta, morto in un attentato nel 1988 insieme all'altro figlio Stefano.

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giovedì 9 giugno 2016

Giovedì 16 giugno a Bosco Marengo Frazione Donna (AL)


L’associazione Parcival di Alessandria che gestirà il bene e il Comune di Bosco Marengo a cui esso è stato destinato dall’Agenzia Nazionale per i beni confiscati invitano le associazioni, le istitituzioni ed i cittadini tutti all'inaugurazione di "CASCINA SAETTA", bene confiscato e dedicato al riuso, intitolato alla memoria di Antonino e Stefano Saetta, vittime innocenti delle mafie.

La manifestazione è aperta a TUTTI e si terrà giovedì 16 giugno 2016 a partire dalle ore 18.00.


Fonte

lunedì 6 giugno 2016

Sabato 18 giugno


Un anno fa nasceva l'Osservatorio sulle mafie in Liguria, intitolato alla Memoria di Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile di Palermo assassinato da Cosa Nostra il 21 luglio 1979. Un anno dopo ci ritroviamo, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, per festeggiare questo momento ma soprattutto per ragionare insieme, ancora una volta, sulla situazione delle mafie in Liguria.

Indirizzi di saluto:
Elena Fiorini - Assessore Legalità e Diritti Comune di Genova

Introduce e modera:
Stefano Busi - Libera Liguria

Intervengono:
Luca Traversa - Osservatorio "Boris Giuliano"
Pietro Mensi - Osservatorio "Boris Giuliano"
Marco Grasso - Secolo XIX
Donatella Albano - Commissione Parlamentare Antimafia
Michele Di Lecce - già Procuratore Capo di Genova

lunedì 23 maggio 2016

lunedì 9 maggio 2016

Peppino Impastato La verità uccisa due volte

Trent'anni fa l'omicidio del giovane di Cinisi commissionato dal boss Badalamenti
di Enrico Bellavia
Era un destino segnato quello di Peppino Impastato. Era nato a Cinisi in una famiglia di mafia. Il marito di sua zia, Cesare Manzella, era un boss di prima grandezza nel firmamento delle coppole. Suo padre, Luigi, aveva un amico che era il numero uno di Cosa nostra, Tano Badalamenti. Ma Peppino "il ribelle", militante di una sinistra che si componeva e si divideva, alimentando una galassia di sigle, partiti e movimenti, cambiò la sua sorte. E Tano Badalamenti diventò il mandante del suo assassinio.

La fine di Peppino, morto a 30 anni, il 9 maggio del 1978, 5 giorni prima della sua elezione a consigliere comunale di Cinisi nelle liste di Democrazia proletaria, impresse una decisa sterzata al corso della vita di chi gli sopravvisse. Di sua madre, Felicia Bartolotta e di suo fratello Giovanni, come di sua cognata Felicetta. Diventarono i custodi della sua memoria e insieme con Salvo Vitale e Umberto Santino, il fondatore del centro di documentazione antimafia, gli implacabili cacciatori di una verità evidente che in pochi intendevano riconoscere. Gli accusatori dei «Notissimi ignoti». Badalamenti, in primo luogo, il cui nome era stato indicato già dal palco nel primo comizio, tenuto due giorni dopo la scoperta del cadavere.

Ci sono voluti 23 anni perché Peppino Impastato diventasse con bollo di giustizia un morto di mafia. E quell´omicidio un delitto contro la parola. L´assassinio di un giornalista postumo. Perché Peppino fu iscritto all´albo professionale, quando finalmente Badalamenti, nel 1997, fu incriminato. Parlava Peppino. Parlava tanto in una Cinisi muta, sorda e cieca.
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giovedì 28 aprile 2016

Narcomafie

Secondo gli ultimi dati, sono almeno 70 i clan criminali che stanno accumulando ricchezze illecite attraverso il fenomeno dell'‪#‎usura‬, per un giro d'affari stratosferico. Denaro liquido, estorto soprattutto a imprenditori in difficoltà e facilmente riciclabile. Vent'anni fa, il 7 marzo, il Parlamento approvava di una legge, la 108, quella anti usura, che ha dotato il Paese di una norma fondamentale. Su ‪#‎Narcomafie‬ raccontiamo questo lungo cammino e l'esperienza di ‪#‎SosGiustizia‬ con gli articoli di Marika Demaria e Francesca Rubino.
Per leggere i pezzi puoi acquistare la rivista in pdf o i singoli articoli a questo link: http://www.narcomafie.it/la-rivista/



1996-2016. Da vent'anni, in Italia, c'è una legge, la 109, che prevede il riutilizzo a fini sociali dei beni sottratti ai mafiosi. Su ‪#‎Narcomafie‬ dedichiamo ampio spazio a questo anniversario speciale, con 8 pagine affidate a Tatiana Giannone, dell'ufficio beni confiscati di Libera Contro le Mafie
Per leggere i pezzi, puoi acquistare la rivista in pdf o i singoli articoli a questo link: http://www.narcomafie.it/la-rivista/
 
Per abbonamenti o per copie cartacee: abbonamenti@gruppoabele.org oppure redazione@narcomafie.it

domenica 24 aprile 2016

L'impegno e la formazione di E!State Liberi, pronti a scendere in campo?

Estate 2016: campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie

Migliaia di giovani scelgono ogni estate di fare un'esperienza di impegno e di formazione sui terreni e i beni confiscati alle mafie ed ora gestiti dalle cooperative sociali e dalle associazioni. Segno di una volontà diffusa di essere "protagonisti" e di voler tradurre i valori in impegno, con azioni concrete, di responsabilità e di condivisione.
L'obiettivo principale dei campi sui beni confiscati alle mafie è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità democratica e sulla giustizia sociale, che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto. Si conosce e si realizza con questa esperienza una realtà sociale ed economica fondata sulla pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà. Caratteristica fondamentale di E!State Liberi è l'approfondimento e lo studio del fenomeno mafioso tramite il confronto con i familiari delle vittime di mafia, le istituzioni e gli operatori delle cooperative sociali e delle associazioni che gestiscono i beni confiscati. L'esperienza dei campi di volontariato ha tre momenti di attività diversificate: le attività agricole o di risistemazione del bene, la formazione e l'incontro con il territorio per uno scambio interculturale.

E!State Liberi! è la rappresentazione più efficace della memoria che diventa impegno, è il segno tangibile del cambiamento necessario che si deve contrapporre alla "mafiosità materiale e culturale" dilagante nei nostri territori.
 

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venerdì 8 aprile 2016

La sedicenne Chiara porta Peppino Impastato a Italia's got Talent

Mentre a 'Porta a Porta' andava in onda Salvo Riina, figlio del boss Totò, suscitando polemiche e la diserzione di Bersani, nel programma 'Italia's got Talent' Chiara Perreca, sedici anni di Bacoli provincia di Napoli, ha dedicato il suo monologo alla figura di "un uomo vittima di mafia", Peppino Impastato. La quarta puntata di audizioni, andato in onda ieri sera su TV8 (canale 8 del digitale terrestre), su Sky Uno/ 1 HD e su Sky On Demand è stata vista da 2 milioni 222 mila spettatori medi.

Il video

lunedì 21 marzo 2016

Messina, la giornata di "Libera" contro la mafia con don Ciotti


Piu' di 350 mila persone in tutta Italia, da Nord a Sud, hanno ricordato oggi, 21 marzo, primo giorno di primavera, le vittime innocenti delle mafie e sollecitato un impegno maggiore delle istituzioni e della societa' contro le mafie e la corruzione con iniziative realizzate in oltre duemila luoghi del Paese, dalle carceri alle fabbriche, dalle scuole all'universita', dalle parrocchie alle sedi delle associazioni dove, alle 11, in simultanea sono stati letti gli oltre 900 nomi delle vittime innocenti delle mafie. Sono i numeri della XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e Avviso Pubblico. Dagli oltre 30 mila di Messina, piazza principale della manifestazione, agli 8 mila di Reggio Emilia, piu' di 10 mila a Torino, 40 mila a Napoli, 15 mila ad Aversa. E poi Firenze, Imperia, Fano, Roma, Sestu, in provincia di Cagliari. "Da questo popolo - ha detto Luigi Ciotti, presidente di Libera - arriva un messaggio forte. Costruiamo ponti di memoria e luoghi di impegno ovunque per sottolineare la trasversalita' delle cose positive, ma anche delle presenze criminali mafiose. Abbiamo bisogno di un'opera quotidiana di cittadini responsabili capaci di tradurre la domanda di cambiamento in forza di cambiamento.

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venerdì 11 marzo 2016

Imperia 21 Marzo 2016

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

 

Mattina

 
Concentramento cortei:
ore 9:00 Piazza Roma (Imperia - Porto Maurizio)
ore 9:00 Piazza della Stazione di Oneglia (Imperia - Oneglia)

ore 9:30 Partenza dei due cortei

ore 10:30 arrivo dei due cortei presso il Parco Urbano (al di là del "ponte di legno")
ore 11:00 inizio della Lettura dei Nomi delle Vittime innocenti
ore 12:00 collegamento radiofonico con Messina
 

Pomeriggio

 
Polo Universitario di Imperia - Via Nizza, 8 - 18100, Imperia

Aula Magna - ore 15:15: Seminario "Mafie in Liguria: facciamo il punto"
con gli interventi di Michele Di Lecce, già Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Genova, di Grazia Pradella, Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Imperia, e di Roberto Cavallone, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Imperia.

Aula "L" - ore 15:30: Proiezione gratuita di "Lea. Il coraggio di opporsi" (2015) di Marco Tullio Giordana

CLICCA QUI PER ISCRIVERTI AI SEMINARI 

PER CHI LO DESIDERERÀ, VERRÀ RILASCIATO UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE AL SEMINARIO

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domenica 6 marzo 2016

"Sono Cosa Nostra"


Documentario di Simone Aleandri, racconta le esperienze dei beni confiscati lungo tutto il territorio italiano. Realizzato per celebrare i 20 anni dalla legge 109/96, sarà trasmesso domenica sera alle 23,30 su Rai1.

lunedì 15 febbraio 2016

Nella cascina confiscata alla mafia pronti ad allevare pesci e coltivare ortaggi con l'acquaponica

BOSCO MARENGO (AL) - Cascina Saetta, il primo bene confiscato alle mafie in provincia di Alessandria è pronto a sperimentare l'acquaponica. A frazione Donna, a Bosco Marengo, sorgeranno  degli impianti che permettono di allevare pesci, filtrare dagli scarti l'acqua delle vasche e utilizzarla poi per coltivare ortaggi. Una tipologia di allevamento mista ad agricoltura sostenibile, ha spiegato Carlo Piccini, referente provinciale di Libera, già sperimentata in altre parti del mondo e che la Fao ha in particolare sostenuto a Gaza, finanziando un centinaio di questi impianti "a bassissimo consumo ma a grande produttività". "Vedremo se funzionerà anche alle nostre latitudini" ha aggiunto il referente di Libera.

Quello avviato dall'Associazione Parcival grazie al sostegno della Fondazione Social è infatti "un progetto pilota" ma l'obiettivo è di far partire anche corsi di formazione professionale, magari rivolti a disoccupati o persone affette da disabilità interessati a sperimentare  questo settore, e creare così possibili sbocchi lavorativi. Le attrezzature verranno intanto installate a primavera e poi si avvierà il primo ciclo produttivo.


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lunedì 16 novembre 2015

La cena per i venti di Libera


La Ristorazione Sociale

Parte del direttivo delle Valliriunite: Delfina, Stefano e Lele

Cena ottima e abbondante
Maria Rita Rossa, il sindaco di Alessandria in versione fotografa
E tu... di che pasta sei?

sabato 7 novembre 2015

E tu... di che pasta sei?

Il presidio Anna Pace di Alessandria, in collaborazione con Coompany e l'Associazione Parcival, vi invita ad una cena di raccolta fondi per Libera in occasione della manifestazione "Venti Liberi" del 14-15 novembre p.v., che si svolgerà in tutte le città d'Italia con cene, banchetti, incontri e spettacoli.

Ad Alessandria, alle ore 20, presso la Ristorazione Sociale, cena di raccolta fondi per Libera, con gli SPAGHETTONI ARTIGIANALI "Venti Liberi".
Un'occasione importante per sostenere l'impegno comune per una società più giusta e solidale, che ci rende tutti protagonisti di un cambiamento da fare subito e da fare assieme.
E tu... di che pasta sei?
Quella di Libera, nata nel 1995 per dare concretezza a una speranza: liberare l'Italia dalle mafie e dalla corruzione.
Una pasta libera. Libera dal malaffare, innanzitutto. Una pasta fatta da chi vuol dare un contributo al bene comune e lavora per restituire la terra e i suoi frutti alla collettività, nel rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini. Una pasta che ha il sapore di libertà, resistente alle mafie e alla corruzione. Una pasta che arriva sulle tavole degli italiani per risvegliare le coscienze. e per gustare del buon cibo!!!
Sostieni!

Info e prenotazioni: 3669390927
annapace.alessandria@liberapiemonte.it


 

sabato 31 ottobre 2015

Quindici, spari contro la villa bunker trasformata in un maglificio da Libera

Colpi fucile alla vigilia dell'inaugurazione con don Ciotti di Villa "100Quindici passi". Il viceministro Bubbico ad Avellino: "Lo Stato c'è"


Hanno fatto saltare la scritta "Bene riscattato alla camorra e restituito all'Italia" a colpi di pallettoni. Un colpo per ogni lettera. Colpi di rabbia e impotenza. Siamo a Quindici paesino dell'Avellinese, con poco più di 2000 abitanti. Qui la legalità fa paura a chi crede da sempre di poter "comandare". "CentoQuindici passi" fanno paura a chi non vuole perdere un simbolo. E la camorra, alza la testa, attacca Libera e il maglificio del riscatto, con una raffica di colpi sparati nel silenzio della notte.

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