lunedì 16 novembre 2015

La cena per i venti di Libera


La Ristorazione Sociale

Parte del direttivo delle Valliriunite: Delfina, Stefano e Lele

Cena ottima e abbondante
Maria Rita Rossa, il sindaco di Alessandria in versione fotografa
E tu... di che pasta sei?

sabato 7 novembre 2015

E tu... di che pasta sei?

Il presidio Anna Pace di Alessandria, in collaborazione con Coompany e l'Associazione Parcival, vi invita ad una cena di raccolta fondi per Libera in occasione della manifestazione "Venti Liberi" del 14-15 novembre p.v., che si svolgerà in tutte le città d'Italia con cene, banchetti, incontri e spettacoli.

Ad Alessandria, alle ore 20, presso la Ristorazione Sociale, cena di raccolta fondi per Libera, con gli SPAGHETTONI ARTIGIANALI "Venti Liberi".
Un'occasione importante per sostenere l'impegno comune per una società più giusta e solidale, che ci rende tutti protagonisti di un cambiamento da fare subito e da fare assieme.
E tu... di che pasta sei?
Quella di Libera, nata nel 1995 per dare concretezza a una speranza: liberare l'Italia dalle mafie e dalla corruzione.
Una pasta libera. Libera dal malaffare, innanzitutto. Una pasta fatta da chi vuol dare un contributo al bene comune e lavora per restituire la terra e i suoi frutti alla collettività, nel rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini. Una pasta che ha il sapore di libertà, resistente alle mafie e alla corruzione. Una pasta che arriva sulle tavole degli italiani per risvegliare le coscienze. e per gustare del buon cibo!!!
Sostieni!

Info e prenotazioni: 3669390927
annapace.alessandria@liberapiemonte.it


 

sabato 31 ottobre 2015

Quindici, spari contro la villa bunker trasformata in un maglificio da Libera

Colpi fucile alla vigilia dell'inaugurazione con don Ciotti di Villa "100Quindici passi". Il viceministro Bubbico ad Avellino: "Lo Stato c'è"


Hanno fatto saltare la scritta "Bene riscattato alla camorra e restituito all'Italia" a colpi di pallettoni. Un colpo per ogni lettera. Colpi di rabbia e impotenza. Siamo a Quindici paesino dell'Avellinese, con poco più di 2000 abitanti. Qui la legalità fa paura a chi crede da sempre di poter "comandare". "CentoQuindici passi" fanno paura a chi non vuole perdere un simbolo. E la camorra, alza la testa, attacca Libera e il maglificio del riscatto, con una raffica di colpi sparati nel silenzio della notte.

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mercoledì 30 settembre 2015

Discorso di don Luigi Ciotti per la commemorazione di Pietro Ingrao

Una vita felice, fedele agli ideali di gioventù
Ingrao ha avuto una vita piena, intensa, felice, come sono le vite che realizzano gli ideali della gioventù.

Quell'amicizia nata in una piazza
Ci siamo incontrati in occasioni di iniziative pubbliche quando era presidente della Camera, negli anni Settanta. Ma una conoscenza più profonda - oso dire, un'amicizia - nascerà più tardi. Posso indicare una data: il 3 aprile 1999, giorno della grande manifestazione di Roma contro i bombardamenti della Nato a Belgrado. Dopo aver parlato dal palco, ci ritrovammo a farlo tra noi, a lungo, mentre la piazza poco a poco si svuotava. Da quel giorno la mia stima e il mio affetto per lui non hanno fatto che crescere.E un altro ricordo, il 20 giugno 2004, giorno del saluto a Tom Benetollo. Quel ritrovarci nella sede dell'Arci e scambiarci tanti dubbi, domande, interrogativi sul senso della vita e della morte...

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giovedì 17 settembre 2015

Ai Giovedì Culturali si parla della lotta alla criminalità organizzata

Giovedì 17 settembre a Cultura e Sviluppo il magistrato Antonello Ardituro, il presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, il vicepresidente emerito della Corte costituzionale Fernanda Contri, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria Mario D’Onofrio e il costituzionalista Renato Balduzzi

ALESSANDRIA – Riprendono il 17 settembre, le conferenze dei Giovedì Culturali all'associazione Cultura e Sviluppo.  A partire dal libro del magistrato Antonello Ardituro sulla lotta alla camorra, Lo Stato non ha vinto. La camorra oltre i Casalesi (Laterza, Roma-Bari 2015), scritto in collaborazione con Dario Del Porto, giornalista de La Repubblica, si rifletterà e si dibatterà sulle conseguenze della diffusione in tutto il Paese della criminalità organizzata rispetto alla tenuta della vita democratica e all’attuazione della legalità costituzionale.

Insieme all’autore del libro, magistrato e componente del Consiglio superiore della magistratura interverranno Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, Fernanda Contri, vicepresidente emerito della Corte costituzionale, Mario D’Onofrio, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria. Introdurrà l’incontro e modererà il dibattito con il pubblico il professor Renato Balduzzi, costituzionalista e componente del Consiglio superiore della magistratura. L'incontro è organizzato in collaborazione con il Comitato per la Difesa della Costituzione, attivo anche nella provincia di Alessandria.

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domenica 13 settembre 2015

La mafia dell’antimafia e i meriti di Telejato e Pino Maniaci

A Palermo sta succedendo un bordello. Quando tra gli indagati c’è un presidente di una sezione del tribunale (in questo caso Silvana Saguto che si occupa di misure di prevenzione) significa che qualcosa di odioso sta accadendo: arricchirsi sui beni confiscati è un tradimento triplo: alla legge, all’etica e a Pio La Torre.
Eppure questa storia che riempi i giornali è stata raccontata per la prima volta da Pino Maniaci e la sua piccola Telejato. E non ho potuto non ricordarlo in questo articolo:
Eppure ricordo benissimo i sorrisini che accompagnavano le denunce di Pino Maniaci come se in fondo un giornalista così poco pettinato, così puzzolente di sigarette e fuori dall’antimafia borghese avesse una credibilità tutta da dimostrare. Non bastano le minacce, non bastano le inchieste: nel salotto buono dell’antimafia ci entri solo se hai imparato le buone maniere, le cortesie istituzionali e la moderazione. Mica per niente uno come Peppino Impastato ci avrebbe pisciato sopra all’antimafia di maniera che va forte in questi anni. E anche Pino Maniaci, certamente. Ora che l’indagine è in corso (ed è “terribilmente seria” come ci dice qualcuno dagli uffici appena perquisiti nel Tribunale di Palermo) partirà la solita litania dei contriti che piangeranno lacrime di polistirolo.

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mercoledì 29 luglio 2015

29 luglio 1983: a Palermo Cosa Nostra uccide il giudice Chinnici, padre del pool antimafia

"La mafia uccide ancora, assassinati a Palermo un giudice e tre persone": titolava così l'edizione del Tg siciliano di 32 anni fa: quel giorno d'estate, il 29 luglio, in via Pipitone Federico, a Palermo, un'autobomba uccise il giudice Rocco Chinnici, 58 anni, capo dell’ufficio istruzione del tribunale e "padre" del pool antimafia di Falcone e Borsellino. Insieme al consigliere istruttore muoiono il portiere del palazzo, Stefano Li Sacchi, e due uomini della scorta, Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta. Poco tempo prima di morire Chinnici disse: "Io non ho paura della morte… e so benissimo che possono colpirmi in ogni momento”. Rivediamo l'edizione della Tgr Sicilia di allora

martedì 7 luglio 2015

Stop al vitalizio agli ex parlamentari condannati per mafia e corruzione

Vittoria confermata

Questa petizione ha creato un cambiamento con 522.991 sostenitori!

Basta una semplice modifica dei Regolamenti del Senato e della Camera per cancellare una vergogna: il pagamento dei vitalizi a senatori e deputati condannati in via definitiva per gravi reati, come mafia, corruzione, truffe con fondi pubblici e frodi fiscali.
Riparte il futuro e più di mezzo milione di cittadini chiedono da tempo a gran voce che tutti i dipendenti pubblici e i rappresentanti politici siano chiamati a rispettare codici etici più efficaci e concretamente applicati.
Deputati e senatori sono chiamati a dare l’esempio, stabilendo la cessazione immediata di qualsiasi erogazione di denaro pubblico nei confronti di chi si è reso responsabile di questa vera e propria violazione dell’articolo 54 della Costituzione, secondo il  quale il mandato istituzionale va assolto “con disciplina  e onore”.
Firma ora per chiedere la sospensione di qualsiasi vitalizio ai politici condannati.

Riparte il futuro è una campagna promossa da Libera e Gruppo Abele.

www.riparteilfuturo.it


Corretti, non corrotti

 

 

sabato 27 giugno 2015

30 GIUGNO: Don Ciotti a Montecitorio per il reddito di dignità

 
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
 
 27 giu 2015 — Se molti non ascoltano le voci fuori dal parlamento allora andiamo a dire la nostra in parlamento
il 30 giugno saremo a Montecitorio con Don Ciotti per discutere di reddito di dignità con tutte le forze politiche che hanno saputo ascoltare e confrontarsi e con le associazioni che hanno sostenuto la campagna in questi mesi.

Intervengono:

don Luigi Ciotti, presidente di Libera;
Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale campagna Miseria Ladra, Libera/Gruppo Abele,
Sandro Gobetti, Bin Italia;
on Alessandro Di Battista, Movimento Cinque Stelle;
sen. Nunzia Catalfo, commissione Lavoro M5S;
on Arturo Scotto, capogruppo alla Camera Sel – Sinistra Ecologia Libertà;
sen. Loredana De Petris commissione Lavoro Sel – Sinistra Ecologia Libertà;
on Enza Bruno Bossiop Partito Democratico Sinistra Riformista
on Civati “Possibile”;
Stefano Iandiorio, Cilap
Riccardo Laterza, Rete della Conoscenza;
Filippo Miraglia, Arci
Elena Monticelli, Act!;
Mapi Pizzolante, Tilt.
Sono invitati ad intervenire tutti i Parlamentari che non hanno ancora aderito alla campagna per il Reddito di Dignità e che vogliano comunicarlo nell’occasione dell’assemblea.
 
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Mancano ancora 73.723 firme per raggiungere 150.000


giovedì 11 giugno 2015

200 banchetti in tutt'Italia: 20mila firme per il reddito in una sola giornata

Aggiornamento sulla petizione

Mancano ancora 1.445 firme per raggiungere 75.000

Una grande giornata di partecipazione, impegno e democrazia; si conclude con un bilancio estremamente positivo la giornata nazionale della dignità e per il reddito dello scorso sabato 6 giugno. Da nord a sud del paese la giornata nazionale per la dignità e per il reddito ha coinvolto più di 200 piazze italiane, raccogliendo oltre 20 mila firme a sostegno della piattaforma della campagna promossa da Libera nell'ambito della campagna per il Reddito di Dignità lanciata lo scorso marzo insieme al Gruppo Abele e con la partecipazione di BIN Italia, del Cilap e sostenuta da centinaia di cooperative, associazioni del volontariato e del mondo studentesco.
Con questa mobilitazione e con migliaia di firme chiediamo con urgenza una buona legge sul reddito di cittadinanza o minimo garantito, come già avviene in tutta Europa con la sola esclusione dell'Italia e della Grecia. Firme che si aggiungono alle oltre 70 mila raccolte con la petizione on line negli ultmi due mesi. Migliaia di attivisti impegnati ai banchetti in attività informative e nella raccolta firme hanno ancora una volta evidenziato la necessitù di mettere al centro dell'agenda politica del paese il contrasto alle diseguaglianze, alle mafie ed alla corruzione. Sette anni di crisi dal 2008 hanno prodotto infatti il raddoppio della povertà ed un aumento enorme delle diseguaglianze come indacato dai dati Istat, Eurostat ed OCSE. Le risposte messe in campo per fronteggiare l'aumento delle diseguaglianze sono state palesemente sbagliate ed è tempo di cambiare decisamente rotta. Davanti all'esplosione di diseguaglianze e povertà il fondo sociale è stato tagliato dal 2008 al 2014 del 58% e non è stato dato seguito alla richiesta europea avanzata già nel 2005 di introdurre il reddito di cittadinanza o minimo garantito anche nel nostro paese.

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venerdì 5 giugno 2015

LiberaMente


martedì 26 maggio 2015

Reddito di dignità! Per ridurre povertà e diseguaglianze e contrastare le mafie.

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Dal 2008 al 2014 la crisi in Italia ed Europa secondo i dati Istat ha più che raddoppiato i numeri della povertà relativa ed assoluta. Dieci milioni di italiani e italiane vivono in condizione di povertà relativa, e sei milioni in condizione di povertà assoluta. Le diseguaglianze sono cresciute a dismisura e diventate insopportabili.

Più la povertà aumenta, più le diseguaglianze si ampliano, più le mafie si rafforzano. Per questo in Italia è necessario avere una misura come il Reddito Minimo o di Cittadinanza. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: è una scelta di buon senso, necessaria e giusta.

Ci sono diverse proposte di legge depositate al Senato.  Chiediamo che entro 100 giorni una buona legge sul reddito di dignità arrivi in aula per essere discussa e approvata. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: il parlamento può  e deve prendere una decisione tanto semplice quanto storica.

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Ce la possiamo fare: diffondi la campagna sui social network

6 giugno: giornata nazionale della dignità e per il reddito

sabato 23 maggio 2015

Memoria e impegno

Sono trascorsi 23 anni da quel 23 Maggio a Capaci, quando l'ordigno nascosto dalla mafia sotto il manto dell'autostrada, su commissione di potenti mandanti rimasti ancora nell'ombra, spense la vita di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca, degli agenti di scorta Di Cillo, Montinaro, Schifani. Vogliamo ricordare quella data, quei volti e quelle storie attraverso le tante iniziative organizzate nel Paese.


Desio (MB): L'antimafia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

 

 

venerdì 22 maggio 2015

DDL Anticorruzione diventa Legge. Libera: "Una riforma che non poteva più attendere ma da completare"



"Una riforma che non poteva più attendere ma da completare: più nettezza per rescindere i legami tra mafia, corruzione e politica. Un testo che presenta aspetti positivi ma lacunoso in altri. Finalmente torna a essere perseguibile penalmente il falso in bilancio senza prevedere soglie e con la procedibilità d'ufficio, ma sarebbe stato bene accogliere l'emendamento che innalzava fino a sei anni le pene per le società non quotate, per permettere le intercettazioni. Importante sia il potenziamento dell'Autorità nazionale anticorruzione all'insegna della trasparenza e degli scambi di informazioni con la magistratura, che vanno a migliorare le sue azioni di controllo sia la restituzione del maltolto per accedere al patteggiamento e alla sospensione della pena. Inoltre l'aumento delle pene per i delitti di corruzione e criminalità organizzata può indirizzare il legislatore ad inasprire, mantenendo una giusta proporzione, anche quelle previste per il 416 ter, il voto di scambio politico mafioso. E' importante che all'aumento delle pene, che fungono da deterrente, si accompagnino certezza del diritto e maggiori garanzie di trasparenza nell'economia e nella finanza. "Inaccettabile se l'approvazione di questa norma comportasse un passo indietro sulla prescrizione al Senato, da cui arrivano notizie di gravi peggioramenti del testo e delude l'assenza di una norma sul whistleblowing, ossia la tutela di chi segnala casi di corruzione sul luogo di lavoro. Con la campagna Riparte il Futuro promossa insieme al Gruppo Abele sottoscritta da oltre un milione di cittadini continueremo a vigilare per tenere alta l'attenzione sui temi della lotta alla corruzione. In una nota Libera sul Ddl anticorruzione diventata legge con il voto alla Camera.  

Fonte

giovedì 14 maggio 2015

Reddito di dignità! Per ridurre povertà e diseguaglianze e contrastare le mafie.


Dal 2008 al 2014 la crisi in Italia ed Europa secondo i dati Istat ha più che raddoppiato i numeri della povertà relativa ed assoluta. Dieci milioni di italiani e italiane vivono in condizione di povertà relativa, e sei milioni in condizione di povertà assoluta. Le diseguaglianze sono cresciute a dismisura e diventate insopportabili.

Più la povertà aumenta, più le diseguaglianze si ampliano, più le mafie si rafforzano. Per questo in Italia è necessario avere una misura come il Reddito Minimo o di Cittadinanza. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: è una scelta di buon senso, necessaria e giusta.

Ci sono diverse proposte di legge depositate al Senato.  Chiediamo che entro 100 giorni una buona legge sul reddito di dignità arrivi in aula per essere discussa e approvata. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: il parlamento può  e deve prendere una decisione tanto semplice quanto storica.

Il Reddito Minimo o di Cittadinanza, è un supporto al reddito che garantisce una rete di sicurezza per chi non riesce a trovare un lavoro, per chi ha un lavoro che però non garantisce una vita dignitosa, per chi non può accedere a sistemi di sicurezza sociale adeguati.

Il Reddito Minimo o di Cittadinanza, è una misura necessaria per invertire la rotta della crisi, una risposta concreta ed efficace a povertà e mafie perché garantisce uno standard minimo di vita per coloro che non hanno adeguati strumenti di supporto economico, liberandoli da ricatti e soprusi.

È una misura prevista già da tutti i paesi europei, con l’esclusione di Italia, Grecia e Bulgaria. Il Parlamento Europeo ci chiede dal 16 ottobre 2010 di varare una legge che introduca un “reddito minimo, nella lotta contro la povertà e nella promozione di una società inclusiva”. Sono passati cinque anni e nulla è successo.
Milioni di italiani/e non possono più aspettare.

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Finalmente anche nelle istituzioni si parla di reddito: il traguardo è più vicino.