mercoledì 29 luglio 2015

29 luglio 1983: a Palermo Cosa Nostra uccide il giudice Chinnici, padre del pool antimafia

"La mafia uccide ancora, assassinati a Palermo un giudice e tre persone": titolava così l'edizione del Tg siciliano di 32 anni fa: quel giorno d'estate, il 29 luglio, in via Pipitone Federico, a Palermo, un'autobomba uccise il giudice Rocco Chinnici, 58 anni, capo dell’ufficio istruzione del tribunale e "padre" del pool antimafia di Falcone e Borsellino. Insieme al consigliere istruttore muoiono il portiere del palazzo, Stefano Li Sacchi, e due uomini della scorta, Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta. Poco tempo prima di morire Chinnici disse: "Io non ho paura della morte… e so benissimo che possono colpirmi in ogni momento”. Rivediamo l'edizione della Tgr Sicilia di allora

martedì 7 luglio 2015

Stop al vitalizio agli ex parlamentari condannati per mafia e corruzione

Vittoria confermata

Questa petizione ha creato un cambiamento con 522.991 sostenitori!

Basta una semplice modifica dei Regolamenti del Senato e della Camera per cancellare una vergogna: il pagamento dei vitalizi a senatori e deputati condannati in via definitiva per gravi reati, come mafia, corruzione, truffe con fondi pubblici e frodi fiscali.
Riparte il futuro e più di mezzo milione di cittadini chiedono da tempo a gran voce che tutti i dipendenti pubblici e i rappresentanti politici siano chiamati a rispettare codici etici più efficaci e concretamente applicati.
Deputati e senatori sono chiamati a dare l’esempio, stabilendo la cessazione immediata di qualsiasi erogazione di denaro pubblico nei confronti di chi si è reso responsabile di questa vera e propria violazione dell’articolo 54 della Costituzione, secondo il  quale il mandato istituzionale va assolto “con disciplina  e onore”.
Firma ora per chiedere la sospensione di qualsiasi vitalizio ai politici condannati.

Riparte il futuro è una campagna promossa da Libera e Gruppo Abele.

www.riparteilfuturo.it


Corretti, non corrotti